Calciocommesse, deferite Atalanta e Chievo

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  1. Mattyforever
     
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    La Procura Federale chiama in causa anche Ascoli, Verona e Sassuolo in Serie B e altri tredici club per responsabilità diretta, per responsabilità oggettiva o per responsabilità presunta a seconda dei casi. Deferiti anche 26 tesserati per differenti violazioni

    Due società di serie A, Atalanta e Chievo, tre di serie B (Ascoli, Verona e Sassuolo), undici di Lega Pro, Alessandria, Cremonese, Benevento, Ravenna, Virtus Entella, Piacenza, Esperia Viareggio, Portogruaro, Taranto, Spezia e Reggiana, due della Lega Dilettanti, Cus Chieti e Pino Di Matteo, sono state deferite oggi alla Disciplinare dal Procuratore federale Stefano Palazzi nell'ambito del caso calcioscommesse. Oltre ai diciotto club - deferiti per responsabilità diretta, per responsabilità oggettiva o per responsabilità presunta a seconda dei casi - sono stati deferiti 26 tesserati per differenti violazioni: Erodiani, Paoloni, Parlato, Bellavista, Buffone, Bressan, Gervasoni, Micolucci, Signori, Sommese, Tuccella, Furlan, Bettarini, Fabbri, Gibellini, Santoni, Manfredini, Tisci, Doni, Deoma, Zaccanti, Veltroni, Rossi, Ciriello, Quadrini e Saverino.

    ATALANTA E CHIEVO, RESPONSABILITA' OGGETTIVA - È una accusa di responsabilità oggettiva quella che ha portato la Procura della Federcalcio al deferimento di Atalanta e Chievo, oltre che alla maggioranza degli altri 16 club coinvolti nell'inchiesta sul calcioscommesse. Di "responsabilità diretta" si parla - nelle 32 pagine del deferimento del procuratore Stefano Palazzi - solo per Ravenna ed Alessandria.

    PAOLONI-SIGNORI, ASSOCIAZIONE ILLECITO - Marco Paoloni, Giuseppe Signori e altri nove tra calciatori, dirigenti ed allenatori sono stati deferiti dalla procura della Federcalcio per "associazione finalizzata alla commissione di illeciti". Tra gli altri del gruppo Antonio Bellavista (ex capitano del Bari), Carlo Gervasoni (giocatore del Piacenza), il ds del Ravenna Giorgio Buffone ed anche Massimo Erodiani, tesserato per il calcio a cinque.

    DONI DEFERITO PER ILLECITO SPORTIVO - Cristiano Doni è stato deferito per violazione dell'art. 7 del codice di giustizia sportiva, quello che parla di illecito sportivo, in relazione ad Atalanta-Piacenza. La procura della Federcalcio ha deferito per lo stesso motivo e per la stessa partita altre sette persone, e l'Atalanta per responsabilità oggettiva e per responsabilità presunta.

    DONI RISCHIA 3 ANNI,ATALANTA ANCHE 'A' - Cristiano Doni rischia tre anni di squalifica. Per l'Atalanta si va dalla penalizzazione all'esclusione dal campionato di competenza, passando per la retrocessione: sono queste le possibili sanzioni per tesserati e club deferiti del calcioscommesse, se le imputazioni della procura federale saranno confermate dalla Disciplinare. A Doni, come ad altri giocatori (tra gli altri Manfredini e Paoloni) è contestato l'illecito sportivo (art. 7.1 e 7.5), che secondo il codice di giustizia sportiva è sanzionato con una squalifica di minimo tre anni. L'Atalanta è stata invece deferita per responsabilità oggettiva e presunta (artt. 7.4 e 4.2) per il comportamento dei suoi giocatori, ovvero l'illecito: e dunque il codice prevede (art. 18) da un minimo di penalizzazione di punti fino alla revoca del titolo di vincente del campionato. Più leggere appaiono le posizioni di Chievo (responsabilità oggettiva per la mancata lealtà sportiva del tesserato Bettarini), Sassuolo e Verona (responsabilità oggettiva per omessa denuncia di un loro tesserato). Dell'illecito sportivo di suoi giocatori deve rispondere invece, per responsabilità oggettiva, anche l'Ascoli.

    NOTIFICATI ATTI, DISCIPLINARE DAL 3 AGOSTO - La Procura della Federcalcio ha notificato a tutti i deferiti nella vicenda calcioscommesse gli atti dell'inchiesta (circa un migliaio di pagine). A questo punto mercoledì 3 agosto è la data probabile di inizio del processo davanti alla Disciplinare.

    FELICITÀ SIENA; MEZZAROMA, CONFERMATA ESTRANEITA' - C'è grande soddisfazione in casa Siena per il mancato deferimento in merito alla vicenda del calcioscommesse. La società bianconera era stata coinvolta per la partita con il Sassuolo del 27 marzo scorso, ma il procuratore Palazzi non ha emesso alcun rinvio a giudizio nei confronti di tesserati del Siena. Il presidente Massimo Mezzaroma, sul sito internet della società, esprime il proprio compiacimento: "Ci eravamo dichiarati da subito estranei a ogni fatto e siamo sempre stati sicuri che il lavoro dei magistrati avrebbe escluso con la massima chiarezza ogni coinvolgimento dell'Ac Siena". Da più parti, nei giorni in cui era venuto fuori lo scandalo scommesse, si era parlato di promozione a rischio. Mezzaroma si gode la rivincita. "Fin dal primo momento abbiamo riposto massima fiducia nell'operato della procura federale, a dispetto di chi ci ha condannato troppo frettolosamente - si legge ancora su acsiena.it - gettando fango sulla nostra società e su una promozione cristallina conquistata sul campo con le nostre forze".

    IL CHIEVO E IL GIALLO BETTARINI - Un'operazione d'immagine: cosi il Chievo giustifica il tesseramento di Stefano Bettarini, coinvolto nell'inchiesta sul calcioscommesse, costato alla società veronese il deferimento per responsabilità oggettiva. La società non ha voluto entrare nel merito dell'accordo che ha portato nello scorso campionato al tesseramento di Bettarini. Il giocatore era stato visto qualche volta nel campo di allenamento del Chievo, ma nessuno aveva di fatto ufficializzato l'accordo. Particolare che è emerso solo oggi in occasione del pronunciamento del procuratore federale Stefano Palazzi. Bocche cucite in società sul deferimento con unica indicazione che verrà affidato un commento ad un comunicato ufficiale, che apparirà nel pomeriggio sul sito del Chievo. Trapela comunque una certa soddisfazione per il fatto che appare chiarita l'estraneità da ogni vicenda, come lui stesso aveva ribadito più volte, del capitano Sergio Pellissier, che era stato ascoltato nel corso dell'inchiesta.

    E. GARRONE 'SAMP SPERA, MA NON CI ILLUDIAMO' - "La Sampdoria teoricamente può sperare, ma non ci vogliamo illudere". Il vicepresidente della Sampdoria, Edoardo Garrone, guarda con disincanto all'ipotesi che i deferimenti di Atalanta e Chievo possano portare al ripescaggio in serie A del club blucerchiato. "Seguiamo la cosa, ma non vogliamo farci illusioni", sottolinea Garrone ai microfoni di Radio Babboleo News. "E comunque - aggiunge - continuiamo sulla nostra linea, che è quella di costruire la migliore squadra possibile per la serie B. Se poi dovesse arrivare qualcosa di positivo, faremo sempre in tempo a gioire". Al momento, secondo il vicepresidente della Samp, "ci sono pochi elementi per fare delle ipotesi, dare giudizi. Preferisco aspettare di capire qualcosa di più - conclude - sarebbe sbagliato illudersi".

    VIAREGGIO: "NOI ESTRANEI" - La società calcistica Esperia Viareggio, deferita nell'ambito dell'inchiesta sul calcioscommesse, ha ribadito di "non essere al corrente di eventuali attività illecite poste in essere tanto meno a vantaggio della società stessa da 'collaboratori di fattò" ed ha espresso "ottimismo e fiducia oltre alla consapevolezza di aver sempre agito nel massimo rispetto della morale e delle norme della giustizia sportiva, di provare che, se qualche illecito è stato commesso, ciò è avvenuto senza che suoi dirigenti ne sapessero assolutamente nulla ed in ogni caso non a vantaggio ma contro l'interesse della società stessa". "La società - hanno affermato gli avvocati del Viareggio, Cristiano Baroni e Giampaolo Giannecchini - si riserva ogni ulteriore valutazione all'esito del'esame integrale degli atti raccolti dalla Procura Federale; l'Esperia ritiene già parzialmente riconosciuta la propria estraneità rispetto al capo d'imputazione formulato nei suoi confronti". "L'accusa mossa - hanno inoltre specificato i due legali - fa riferimento all'articolo 4 comma 5 del codice di giustizia sportiva in relazione all'ipotizzato illecito sportivo commesso da terzi estranei alla società, in occasione della partita Benevento-Viareggio del 13-2-2011". Ma, appunto, per il Viareggio nessun tesserato agì per conto della società toscana. Stefano Dinelli, presidente della società di cui detiene il 50% delle quote, carica da cui è dimissionario da circa tre mesi per motivi diversi dal calcioscommesse, è fiducioso: "Il fatto che non ci sia nessun tesserato della nostra società fra coloro che sono stati deferiti è la dimostrazione della nostra estraneità su questa vicenda e quindi siamo sereni per gli ulteriori sviluppi". Dinelli ha aggiunto che "Gianfranco Parlato, il cui nome è stato accostato al Viareggio, non era un nostro tesserato.

    ATALANTA, MARINO: «SIAMO SERENI» - "Noi siamo assolutamente sereni". Lo ha detto Pierpaolo Marino, direttore tecnico dell'Atalanta, a proposito dei deferimenti del club, di Doni e Manfredini. Intervenuto alla presentazione del difensore Andrea Masiello, Marino ha sottolineato che "siamo solo al primo grado di giudizio. La responsabilità oggettiva è una materia opinabile e il presidente Percassi ha scelto un gruppo di avvocati di primo piano che sapranno argomentare la nostra tesi difensiva. Questo stato d'animo vorremmo trasferirlo anche ai tifosi".

    tuttosport
     
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